lunedì 4 luglio 2011

Dossier Blasetti. I racconti di fantascienza



(Italia/1979) R.: Alessandro Blasetti. D.: 53'. V. italiana. Puntata I

Scen.: Alessandro Blasetti, Lucio Mandarà; F.: Giuseppe Aquari; Mo.: Angela Cipriani; Scgf.: Mario Molli; Mu.: Carlo Savina; Co.: Adriana Berselli; Testi letti da Arnoldo Foà: Immaginatevi di Frederick Brown, Tutto in un punto di Italo Calvino; Testi sceneggiati da Blasetti: Primo contatto di Murrey Leinster. Int.: Nanni Loy, Orazio Orlando, Orso Maria Guerrini, Angelo Pellegrino; Un caso insoluto di Franco Bellei. Int.: Elisa Cegani, Riccardo Cucciolla, Franco Leonardi, Renato Montalbano, Franco Odoardi, Caterina Zinnerman; La crisalide di Ray Bradbury. Int.: Graziano Giusti, Paolo Poli, Aldo Rendine, Franco Scandurra; Prod.: Filiberto Bandini per R.P.A. D.: 53'

Presentano Mara Blasetti, Paolo Poli e Michela Zegna

"Uno scrittore che ne sa molto più di me a proposito di fantascienza - ed è lui che mi ha deciso con questa sua frase ad occuparmi della trasmissione che sto curando - Sergio Solmi, nella sua prefazione al bel libro di Fruttero e Lucentini Le meraviglie del possibile, ha scritto che, nella nostra epoca, quale è venuta formandosi da un centinaio d'anni a questa parte, la fantascienza, grande calamita popolare scaturita nell'ultimo quarto di secolo, è forse la sola che può tornare 'ad aprire all'uomo le porte del meraviglioso'. Le porte del meraviglioso che sono quelle della fantasia, del sogno, anche della poesia; meraviglioso, esigenza umana di sfuggire al dominio del positivismo, del materialismo, della lucida ma arida speculazione razionale. Come la musica e il canto che niente mai impedirà all'animo umano di sgorgare; come del resto l'arte tutta.

Studiando la materia, sintomatico mi è subito apparso il fatto che gran parte dei più affermati scrittori di fantascienza siano degli scienziati: astronomi, chimici, fisici nucleari, matematici. Un'aristocrazia di cervelli orientati verso la scienza, affermati nel campo della conoscenza che non si soddisfano nei limiti che la conoscenza impone e che si proiettano, d'istinto, nel campo dell'intuizione cioè appunto della fantasia. Ciò rivela un bisogno, ad alto livello umano, di metafisica, di sovrannaturale cui l'apparenza di giocare alla favola non riesce a fare da paravento. L'uomo sa di essere un atomo addirittura ridicolmente infinitesimale nell'immensità dell'universo; ma sa anche che, per il solo fatto di rendersene conto, il suo pensiero può abbracciare l'universo tutto nello spazio e nel tempo. E da secoli chiede una spiegazione a questi due termini reali e così apertamente contraddittori; e cerca nella fantascienza un appoggio che tanto più spera valido quanto più finge di prenderlo a scherzo. È sempre Solmi che dice: forse l'anima d'oggi insegue la speranza che il silenzio infinito degli spazi, alla fine, si desti e risponda. L'uomo è stanco di sentirsi solo in un universo vuoto".

Il dattiloscritto riportato integralmente è del 30 settembre 1974. Blasetti non sa ancora che dovranno passare altri quattro anni prima di riuscire a realizzare questo programma. A causa di alterne vicende politiche che in quel periodo spingono la Rai ad un profondo rinnovamento strutturale e dirigenziale (nel 1977, la nomina di Paolo Grassi a direttore generale ne sancisce il nuovo assetto), la produzione è sospesa più volte. Blasetti si trova costretto a ridimensionare a tre puntate il suo progetto inizialmente articolato in sei, rinunciando ad integrare gli sceneggiati e le letture di alcuni testi da parte di Arnoldo Foà con un ricco repertorio di sequenze cinematografiche e con l'intervento di scienziati come Paolo Maffei, Carlo Bernardini e Franco Graziosi. A più di trent'anni dalla sua messa in onda, il programma colpisce per un taglio di regia a molte lame, elegante e insinuante. A 79 anni Blasetti si reinventa, dimostrando una padronanza assoluta del mezzo televisivo che il suo sguardo disincantato trasforma in un potente veicolo divulgativo. La sua vocazione didattica è subito paragonata all'ultimo Rossellini, come scrive Farassino sulle pagine di "Repubblica": "Blasetti nel cinema italiano, rappresenta l'altra faccia, eroica e teatrale, del tipo regista-padre incarnato da Rossellini". La povertà dei mezzi produttivi ha lo straordinario effetto di trasformare gli sceneggiati in deliziosi camei satirici della società contemporanea, in una sorta di 'telegiornale fanta-filosofico'. La messa in scena è essenziale. Niente ricostruzioni di mondi immaginari, né di astronavi intergalattiche, niente marziani e se ci sono atterrano direttamente nel salotto buono di casa nostra. Nanni Loy che dà il benvenuto agli alieni infilato in un'improbabile tuta spaziale, sembra il sindaco di un paesino di provincia in occasione della visita del primo ministro. Trattato con ironia anche il tema della resurrezione umana a stadi più evoluti grazie a un Paolo Poli che emerge dall'involucro funebre di una crisalide leggiadro come una farfalla (Bevilacqua, "Corriere della Sera"). Blasetti - dice Buzzolan sulle pagine della "Stampa" - "offre una fantascienza da camera, raccolta, mediata, ragionata". La fantascienza diventa un ottimo pretesto per riflettere sull'immenso mistero che circonda l'uomo, la sua infinita piccolezza, i suoi limiti di fronte a ciò che non conosce.
(Michela Zegna)
Pubblicazione on line dell'inventario del fondo Alessandro Blasetti


a cura di Michela Zegna (Cineteca di Bologna), Rosaria Campioni e Brunella Argelli, Zeno Orlandi, Mirella Plazzi (IBC - Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna)

In occasione del dossier Blasetti, sarà presentato l'inventario on line dell'intero archivio cartaceo del regista. I documenti rivelano la complessità del personaggio, che è anche critico cinematografico e teorico, intellettuale, insegnante e autore televisivo. Il fondo si puó considerare una delle fonti privilegiate per studiare la storia del cinema e della televisione nazionali. È composto da 9398 fotografie di scena, di set e di natura documentaria e privata, un cospiscuo epistolario (56 fascicoli, per un totale di 17.000 pezzi stimati), 202 fascicoli e 218 volumi tra soggetti e sceneggiature di progetti realizzati e non, 131 fascicoli e 6 volumi di rassegna stampa e un prezioso nucleo di materiali grafici comprendenti guide pubblicitarie, fotobuste e locandine dei suoi film, bozzetti di scena e di costumi, caricature e vignette umoristiche. Grazie al sostegno e alla collaborazione tecnico-scientifica del IBC-Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna è stato possibile realizzare l'inventario archivistico del fondo Blasetti sulla piattaforma IBC-xDams, sviluppata interamente sul web, ideata e realizzata per la descrizione e la fruizione integrata di archivi. La rassegna stampa è stata inoltre integralmente digitalizzata (oltre 19.000 file); dalla scheda descrittiva di ogni fascicolo sarà possibile visualizzare la riproduzione digitale di ogni ritaglio stampa originale. Il nucleo di bozzetti, caricature e vignette (366 unità) è stato riprodotto digitalmente a fini conservativi e nella prospettiva di renderlo consultabile on line rispettando le norme sul diritto d'autore.

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