lunedì 18 febbraio 2013

Quartetto Jerusalem

TRE PAESAGGI PER IL QUARTETTO CHE ARRIVA DA GERUSALEMME

jerusalem

Lunedì 18 febbraio alle ore 20.30 Ferrara Musica presenta il Quartetto Jerusalem, giovane e affermata formazione cameristica, alla sua seconda apparizione sul palcoscenico del Comunale. L’autorevole critico musicale del Times ha scritto a proposito dell’ensemble: “Passione, precisione, calore, un’alchimia perfetta: sono queste le caratteristiche dell’eccellente quartetto d’archi israeliano”.
Regolarmente presente nelle più importanti sedi concertistiche del mondo, il Quartetto Jerusalem - costituito dai violinisti Alexander Pavlovsky e Sergei Bresler, dal violista Ori Kam e dal violoncellista Kyril Zlotnikov - unisce la grande scuola d’archi russa, la cui influenza è molto significativa nel ricco universo musicale israeliano, a un approccio interpretativo dinamico e fresco.
Grazie a questa preziosa miscela l’ensemble ha ottenuto fin dai suoi esordi il prestigioso premio Borletti-Buitoni e ha partecipato al progetto BBC New Generation Artists; negli ultimi anni il Quartetto ha visto crescere l'apprezzamento del pubblico e della critica sia in Europa che negli Stati Uniti. I suoi album hanno vinto premi importanti come BBC Music Magazine Award, Gramophone, Diapason d’Or ed ECHO.
Di grande fascino il programma proposto a Ferrara con pagine di grandi compositori di origine mitteleuropea. Si inizia con la squisita, umoristica Serenata italiana per quartetto d’archi in sol maggiore scritta nel 1887 dal compositore austriaco Hugo Wolf e ispirata, pare, a una novella del grande poeta tedesco Joseph von Eichendorff che racconta le avventure di un giovane violinista, alcune delle quali si svolgono in Italia.
Segue il Quartetto in si bemolle maggiore K 589 di Wolfgang Amadeus Mozart. Composto nel 1790, penultimo anno di vita del grande compositore salisburghese, l’opera fu dedicata al re di Prussia Federico Guglielmo II ed è scritta in uno stile che ricorda i magnifici Quartetti dedicati da Mozart a Haydn, a sua volta grande maestro del genere.
Chiude il programma il Quartetto in mi minore n. 1 del compositore boemo Bedrich Smetana. Importante esponente della scuola nazionale boema, nella dimensione più intima della musica da camera Smetana trova la sede più adatta all’espressione di stati d’animo personali. Il frontespizio della partitura del Quartetto reca infatti il titolo Dalla mia vita, rivelando un programma autobiografico: dalla sua passione per l’arte e per la danza, all’amore per la moglie e l’entusiasmo per il crescente successo, fino alla disperazione per la grave malattia che lo rese quasi sordo. Gli ultimi accordi tuttavia lasciano aperta la porta a un sentimento di speranza.

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