giovedì 1 maggio 2014

A maggio in cineteca

Scarica Cineteca di maggio

Il Cinema Ritrovato al cinema
dal 28 aprile al 27 maggio

Continua la distribuzione nazionale di grandi film restaurati promossa dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Circuito Cinema. Classici di ogni tempo (e senza tempo) che tornano a essere prime visioni. Dopo Roma città aperta, altri due capolavori rivivono in tutto il loro splendore su grande schermo: Hiroshima mon amour di Alain Resnais, che segnò l’atto di nascita della nouvelle vague e una svolta epocale nella storia del cinema, e Chinatown di Roman Polanski, folgorante rivisitazione del genere noir.
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Rendez-vous. Appuntamento con il nuovo cinema francese. In ricordo di Alain Resnais
dal 10 aprile all'11 maggio

Prosegue, a conclusione di Rendez-vous. Appuntamento con il nuovo cinema francese, l’omaggio a questo maître à penser del cinema, all’astratto, intellettuale e irregolare figlio/padre della nouvelle vague, a un grande, grandissimo regista. Mentre Hiroshima mon amour ritrova il grande schermo, rivedremo Notte e nebbia, L’anno scorso a Marienbad, Mon oncle d’Amérique. Dalle sperimentazioni eleganti e implacabili su tempo, storia e memoria degli anni Sessanta ai primi anni d’una distaccata (e saggiamente folle) postmodernità.
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Human Rights Nights Festival
dal 14 al 18 maggio

Torna il festival internazionale sul tema dei diritti umani. Con un ricco programma di film e documentari, concerti e mostre, conferenze e incontri, e un assaggio dalle cucine del mondo. Human Rights Nights Festival è espressione di una campagna permanente di sensibilizzazione sui diritti umani, le tematiche dell’ambiente e della diversità.
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Il Cinema sovietico. Terza parte: dal disgelo al crollo del Muro
dal 1° all'11 maggio

Dal Fondo Italia-URSS dell’Archivio della Cineteca di Bologna, la terza e ultima parte della rassegna dedicata al cinema sovietico. Una panoramica dell’autorialità russa nella fase post-stalinista, dal maestro Tarkovskij ai più eclettici Mikhalkov e Končalovskij, fino a Klimov e Paradzanov. Tra rispetto della tradizione e innovazione formale e tematica: il vento della modernità e delle nuove onde giunge fino al cuore dell’Unione Sovietica.
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DivergentiFestival Internazionale di Cinema Transessuale
dal 22 al 25 maggio

Settima edizione del festival dedicato ai temi del transessualismo e del transgenderismo. Proiezioni, dibattiti, mostre, incontri con registi e attori. Il Festival è organizzato dal MIT Movimento Identità Transessuale, associazione attiva da trent’anni nella difesa dei diritti di transessuali, transgender e travestiti.
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Uno sguardo al documentario
dal 1° al 31 maggio

Questo mese proponiamo due film diversi che raccontano la nostra realtà, presente e passata. Il treno va a Mosca di Federico Ferrone e Michele Manzolini ricostruisce attraverso footage amatoriale un viaggio a Mosca nel ’57 e ciò che all’epoca rappresentava il comunismo in Italia. Resistenza naturale di Jonathan Nossiter è invece la celebrazione della viticoltura naturale italiana e al contempo della cultura cinematografica.
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Verso Il Cinema Ritrovato
8 maggio

Si aprono le porte del Paradiso dei cinefili: una serata di gustose anticipazioni della XXVIII edizione del festival che si terrà dal 28 giugno al 5 luglio (preceduta quest’anno dalla tre giorni, 25-28 giugno, dedicata al centenario di Charlot). La presentazione del programma e delle sezioni e l’immancabile ‘quiz cinefilo’ precederanno la proiezione di un capolavoro della storica sezione ‘100 anni fa’, Sangue bleu di Nino Oxilia, con la diva Francesca Bertini.
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Parlando di questo programma di maggio che ci pare percorso dal filo rosso della memoria, ci piace partire da un film dove quel filo è, se vogliamo, un po’ più rosso che altrove. Il treno va a Mosca, un film prodotto da Home Movies, diretto da Ferrone e Manzolini, montato da Sara Fgaier, è il nostro ‘film adottato’ di questo mese. È la storia vera di un giovane militante comunista degli anni Cinquanta che un giorno decide di partire dalla sua Romagna e di raggiungere l’Unione Sovietica, armato di Super8, per vedere e testimoniare l’utopia, il sol dell’avvenire. Il treno va a Mosca è costruito con i suoi filmati di allora, materiale d’archivio antico e povero, cucito insieme dai ricordi di oggi, e risulta un notevole esercizio su quella parte d’Italia che è stata di sinistra.
Con l a memoria si confrontano anche i bellissimi cortometraggi di Gianfranco Mingozzi (1932-2009), alcuni titoli che abbiamo scelto nel nostro archivio tra la sua produzione anni Sessanta. Datano agli stessi anni Sessanta, e spesso sono percorsi da un simile tono memoriale – che dà conto anche di speranze infrante, da cui le frequenti censure – alcuni dei titoli che concludono la rassegna dedicata al cinema sovietico: si tratta di capolavori, da L’infanzia di Ivan di Tarkovskij a Storia di Asja Kljacina… E capolavori sono i film di Alain Resnais che presentiamo questo mese, anche in questo caso conclusione d’una rassegna cominciata ad aprile. Notte e nebbia su tutti, il breve, lancinante, imprescindibile film sull’orrore dei campi di sterminio, il film che vuole ancora e sempre “incitare alla vigilanza”; e poi Hiroshima mon amour, prima visione ritrovata del mese.
Jonathan Nossiter ha realizzato , dopo Mondovino, un film che si chiama Natural Resistance, dove la memoria – di un antico modo di coltivare, di fare, di pensare la terra e i suoi prodotti
si fa difesa aperta della natura. Il film procede per libere associazioni tra testimonianze e immagini del presente o d’archivio, stabilendo un nesso tra resistenza del patrimonio culturale e del mondo contadino. Un film etico, essenziale, che lavora sulla memoria guardando al futuro, come dev’essere.
I festival, infine. Prepariamo il nostro Cinema Ritrovato (28 giugno-5 luglio), e ne offriamo in questo programma qualche anteprima. Maggio è però soprattutto il mese di Cannes, dove la Cineteca porta i nuovi restauri della leoniana trilogia del dollaro, ovvero i tre f ilm che sconvolsero il modo di fare e pensare il western, Matrimonio all’italiana, prosecuzione della ricerca intorno a De Sica, e il delicatissimo lavoro fatto sul Colore del melograno di Paradzanov. Li vedremo tutti a Bologna, naturalmente, al Lumière o nelle serate ormai vicine di Piazza Maggiore.

Gian Luca Farinelli

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