sabato 17 gennaio 2015

Incontro con Gabriele Vacis

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
DIPARTIMENTO DELLE ARTI

presenta

Il romanzo della schiera
INCONTRO CON GABRIELE VACIS
intervengono Marco de Marinis e Gerardo Guccini

Lunedì 19 gennaio 2015, ore 21
ai Laboratori delle Arti, in piazzetta Pasolini con ingresso da via Azzo Gardino 65/a, Bologna

ingresso libero

Gabriele Vacis, regista pluripremiato, fondatore della compagnia torinese Laboratorio Teatro Settimo e direttore artistico de I Teatri di Reggio Emilia, è protagonista di un incontro con studenti e pubblico, che apre gli eventi 2015 ai Laboratori delle Arti, organizzati dal Dipartimento delle Arti (DARvipem) dell'università di Bologna.
Dialogano con il regista, i professori Marco De Marinis e Gerardo Guccini.
Al termine dell’incontro, verrà proiettato “La paura siCura”, un docu-film di Vacis, parte di un progetto che si propone di raccontare ed interpretare le paure del presente, attraverso la raccolta di storie personali, capaci di agganciare sentimenti collettivi e generali.

L’incontro di lunedì 19 gennaio, si inserisce in un laboratorio teatrale condotto dallo stesso Vacis con un gruppo di studenti dell’università di Bologna, intitolato “Il romanzo della schiera”, che si basa su un metodo inventato da Vacis, in seguito ripreso anche da Emma Dante.
Alla fine del laboratorio, è prevista una dimostrazione pubblica, in programma sabato 24 gennaio alle ore 21, sempre ai Laboratori delle Arti, ingresso libero fino esaurimento posti.

Così spiega Gabriele Vacis: “Ho iniziato a lavorare sulla schiera molto tempo fa. In Elementi di struttura del sentimento, uno spettacolo che ho fatto nel 1984, c’era una scena da cui è nato l’esercizio. Sei attrici camminavano dal fondo del palcoscenico al proscenio, facevano una piccola azione e poi tornavano indietro. Il ritmo cresceva su una musica che durava più di sei minuti, e il movimento diventava parossistico. Quella scena conteneva gli elementi necessari a creare azione. Era un “luogo”. Nel tempo è diventato un esercizio.
Gli attori si accostano l'uno all'altro formando una schiera. Quindi camminano per un numero indicato di passi variabile a seconda delle dimensioni del luogo in cui si lavora, per esempio dodici passi. Al dodicesimo passo nella direzione iniziale ci si volta e si continua a camminare per dodici passi nella nuova direzione, quindi ancora in direzione opposta e così via. L'obiettivo di questo esercizio è trovare un'unità di presenza tra le persone che camminano, escludendo ogni affettazione attraverso la massima economicità di ogni gesto, la progressiva esclusione di ogni movimento non strettamente necessario a camminare naturalmente. La ripetizione regolare dei dodici passi perimetra, delimita, misura lo spazio. Gli attori che camminano definiscono così un ambiente fisico: il tessuto gestuale su cui si può improvvisare. Il tempo con cui i passi della serie si succedono costituisce il ritmo dell'esercizio. Ma ci sono altre due componenti necessarie: la direzione dello sguardo e la concentrazione delle forze. La prima è il volume del movimento, e la seconda il tono. (...). Questo esercizio è il punto di partenza e di arrivo di un allenamento che vuole formare un attore consapevole, autore della propria presenza in scena. (…).”

Gabriele Vacis è tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo. Dal 1980 ha ideato e diretto festival ed eventi come Torino Spiritualità, la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali 2006, il lancio della FIAT 500. Ha scritto e curato la regia di spettacoli teatrali, fra cui Il racconto del Vajont, opere liriche, trasmissioni radiofoniche e televisive. Ha ricevuto premi nazionali ed internazionali. È stato regista residente del Teatro Stabile di Torino, direttore artistico del Teatro Regionale Alessandrino. Attualmente è direttore de I Teatri di Reggio Emilia. Ha diretto il corso attori e il corso di regia della scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Insegna Istituzioni di Regia all’Università Cattolica di Milano. È maestro al corso di Acting della Scuola Holden di Torino. Suo uno dei principali studi sull'attività seminariale di Grotowski  Awareness, dieci giorni con Jerzy Grotowski (ed. da Garzanti e da Bulzoni).

INFO al pubblico: Dipartimento delle Arti tel. 051.2092000www.dar.unibo.it

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