mercoledì 28 gennaio 2015

Multisala Sermide: Il regno d'Inverno

Il Regno d'inverno - Winter Sleep
(Kis uykusu)

giovedì 29 Gennaio - ore 21.15
venerdì
30 Gennaio - ore 15.15
 
     
 
Locandina
  Scheda film    
 
 
Regia:

Nuri Bilge Ceylan  
Attori:
Haluk Bilginer (Aydin), Melisa Sozen (Nihal), Demet Akbag (Necla), Ayberk Pekcan (Hidayet), Serhat Kilic (Hamdi), Nejat Isler (Ismail), Tamer Levent (Suavi), Nadir Saribacak (Levent), Mehmet Ali Nuroglu (Timur), Emirhan Doruktutan (Ilyas).  
Sceneggiatura:   Nuri Bilge Ceylan, Ebru Ceylan  
Produzione:
Zeynofilm, Memento Films Production, Bredok Filmproduction
 
Paese:
Turchia  
Distribuzione:
Parthénos, Lucky Red  
Uscita:
09 Ottobre 2014  
Durata:   196' minuti ( 3 ore 16 minuti )  
Sito internet:
www.parthenosdistribuzione.com/winter-sleep
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Trailer
 
     
 
Foto
  Trama film    
 





 
     
 
Dopo venticinque anni di attività, Aydin si è ritirato dalle scene e ora gestisce un piccolo albergo nel cuore della Cappadocia. Con lui ci sono la sorella Necla, che soffre ancora per il recente divorzio, e la giovane moglie Nihal, con la quale i rapporti sono in una fase di difficoltà e di tensione.
Invero Aydin ha molte altre proprietà nella zona, alcuni affittuari non pagano e ricevono l'avviso di sfratto. Tra questi un Imam gli si rivolge per avere comprensione e conforto. Aydin, che non si occupa direttamente degli affari, lo ascolta con difficoltà senza riuscire ad arginare la reciproca incomprensione. Anche con la moglie le difficoltà di convivenza aumentano.
Quando annuncia di voler partire per Istambul, Aydin in realtà poco dopo rinuncia e torna indietro. Preferisce restare in albergo, nel proprio studio dove continua a scrivere articoli per il giornale locale e avvia il progetto di un libro sulla storia del teatro turco.
 
     
 
Recensione film
 
 
     
 
In un villaggio sperduto dell'Anatolia, in cui giungono turisti interessati alla struttura di antiche abitazioni che formano un tutt'uno con la roccia, Aydin è il proprietario di un piccolo ma confortevole albergo, l'Othello. L'uomo è anche il padrone di diverse case i cui inquilini non sono sempre in grado di pagare l'affitto e vengono puniti con il sequestro di televisore e frigorifero. Aydin vive con la giovane moglie Nihal e con la sorella Necla che li ha raggiunti dopo il divorzio. L'uomo è stato attore e ora sta pensando di scrivere un libro sulla storia del teatro turco.
Nuri Bilge Ceylan ancora una volta riesce ad emozionare con un'opera che sfida la lunga durata uscendone vincitrice assoluta. Il regista turco realizza una sintesi del proprio cinema dimostrando una libertà creativa che lo affranca dalla ripetitività. Dopo il successo dei film precedenti (e in particolare di C'era una volta in Anatolia) sarebbe stato facile tornare a proporre atmosfere e tempi rarefatti. Ceylan opta invece per una sceneggiatura in cui la parola domina integrandosi con un paesaggio e con interni che riflettono e, al contempo, determinano gli stati d'animo. Se il rimando a Shakespeare è in questa occasione palese (dal nome dell'hotel al manifesto di un "Antonio e Cleopatra" fino a una diretta citazione) l'amato Cechov torna a innervare l'opera del regista. Perché il film è pervaso da una sensazione di resa alla fragilità dei rapporti mentre al contempo se ne cerca una ragione e una soluzione (magari nella Istanbul che sostituisce come meta desiderata la Mosca del Maestro russo). Ceylan però si impadronisce di questo mood per operare una lettura delle relazioni uomo/donna che, portata sullo schermo grazie ad attori straordinari, ne fa emergere le pieghe e le piaghe più nascoste. Aydin è un possidente: possiede edifici, possiede la cultura, possiede sua moglie o, meglio, crede di possederla. Ha costruito intorno a lei una gabbia di attenzioni che è si è trasformata in una prigione che lo ha isolato a sua volta. A poco valgono le riflessioni sull'arte e sulla scrittura di quest'uomo apparentemente bonario (il lavoro sporco tocca al suo braccio destro).
A infrangersi non sarà solo il vetro del suo fuoristrada. Perché l'uomo Aydin si ritroverà davanti in Nihal non più la ragazza che aveva sposato ma una giovane donna che cerca la propria, seppur limitata, autonomia e ciò accadrà senza che lui abbia voluto accorgersi del cambiamento. Sarà un suo intervento che considera assolutamente normale, se non addirittura doveroso, che farà esplodere tensioni troppo a lungo represse. Nihal però avrà a sua volta modo di sperimentare quanto ciò che noi riteniamo 'buono' per gli altri non sempre viene percepito come tale. Il sonno invernale di Ceylan non è un letargo pacificatore.

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