mercoledì 8 aprile 2015

Franco Piavoli in cineteca

Prima visione: White Dog - Sinfonia per Hagen
Da giovedì 9 aprile – Cinema Lumière

Il film ungherese che ha sbalordito la Croisette, ottenendo il premio Un Certain Regard all'ultimo festival di Cannes. Un mix di avventura, vendetta, ribellione ed eroismo in un film dal chiaro valore allegorico che, attraverso le peripezie di un cane e di una ragazzina, racconta di un mondo in cui il pedigree è un fattore decisivo. In base alle nuove disposizioni governative, per il possesso dei cani di razza mista in Ungheria si deve pagare una tassa. Per evitare il pagamento, le famiglie di Budapest cominciano a liberarsi dei loro cani di razza mista e lo stesso destino sembra toccare anche ad Hagen, il cane di una dodicenne di nome Lili. Intanto, sulle strade di Budapest un esercito di cani entra in guerra pronto a vendicarsi contro gli umani. “Volevo realizzare un film che permettesse di lanciare uno sguardo sulle passioni che infuriano dall'altro lato, che criticasse l a nostra detestabile sicurezza piena di bugie e di verità squilibrate, orientata all’addomesticamento delle minoranze, negando in maniera ipocrita le disuguaglianze e non credendo né nella pace né nella possibilità di una convivenza pacifica” (Kornél Mundruczó).
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RendezVous. Fanny Ardant presenta Cadences obstinées
Giovedì 9 aprile, ore 21 – Cinema Lumière

'RendezVous. Appuntamento con il nuovo cinema francese' porta a Bologna quattro titoli del migliore cinema francese recente. Per l’occasione omaggiamo Fanny Ardant, un’attrice cosmopolita e curiosa, la più magica delle donne magiche di Truffaut, indimenticabile attrice per registi come Resnais, Scola, Antonioni, icona della cultura europea, immagine di stile, intelligenza, sicura eleganza. Fanny Ardant sarà domani al Lumière per presentare la sua seconda prova da regista, Cadences obstinées: al centro l'unione in crisi tra una musicista che ha abbandonato la carriera per amore e il marito architetto; accanto ai protagonisti Asia Argento e Nuno Lopes, Franco Nero, Gérard Depardieu e il cantante Mika. La rassegna RendezVous proseguirà nel week-end con l'anteprima di The Fighters – Addestramento di vita di Thomas Cail ley e La squola di Babele di Julie Bertuccelli.
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La Titanus e il cinema italiano
Domenica Napoli è una canzone introdotto da Guido Lombardo
fino a domenica 12 aprile – Cinema Lumière

Ultimi giorni per l'ampia rassegna che ripercorre la storia della Titanus, la più potente e longeva casa di produzione italiana. Dal muto napoletano ai fasti anni Sessanta del Gattopardo e della major sul Tevere, il cinema alto e basso, le serie fortunatissime della commedia rustica e dei melodrammi popolari, il grande cinema d’autore (ma spettacolare), i debutti di tanti talenti. Si parte questa sera con Amore mio, canto del cigno di Raffaello Matarazzo, l'autore “che determinò il nostro avvenire” secondo Goffredo Lombardo; giovedì 9 alle ore 17 di scena la grande commedia all'italiana con il graffiante cinismo di Il segno di Venere di Dino Risi con Franca Valeria e Sophia Loren. Domenica 12 gran finale con Napoli è una canzone, un film muto del 1927 che ritorna alle origini della Titanus, interpretato da Leda Gys , l'effervescente sposa del fondatore Goffredo Lombardo, una delle grandi dive del muto. Il film sarà accompagnato dal vivo al pianoforte da Guido Sodo e François Laurent e introdotto da Guido Lombardo, figlio di Goffredo.
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L'alfabeto perduto della realtà. Franco Piavoli in Cineteca
Venerdì 10 e sabato 11 aprile – Cinema Lumière

Ritrovare 'l’alfabeto del reale' e guardare il mondo, l’uomo, la natura come riflesso di una realtà interiore, di un percorso della vita. L’esperienza di Franco Piavoli è unica, così come la sua opera cinematografica fatta di paesaggi visivi e sonori che esplorano la natura e l’uomo. A coronamento del seminario promosso da Nomadica in programma dal 10 al 12 aprile (SalaNomadica, via de’ Pepoli 1/a), Franco Piavoli sarà in Cineteca per presentare due suoi classici, Il pianeta azzurro e Nostos, oltre ad alcuni più rari documentari degli anni Sessanta, per scoprire le origini della sua visione cosmica e poetica.
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La giustizia al cinema: In nome del popolo italiano
Venerdì 10 aprile, ore 18 – Cinema Lumière

Un giudice integerrimo e moralista (Tognazzi) sospetta un imprenditore spregiudicato, cialtrone e fascistoide (Gassman) della morte di una tossicomane. Farà di tutto, e oltre il lecito, per incastrarlo. Age e Scarpelli e Dino Risi cuciono addosso ai due ‘mattatori' una delle migliori e più amare commedie dei Settanta, che entra nel vivo della polemica sulla giustizia di quegli anni, ma quanto mai attuale oggi in pieno dibattito sulla responsabilità civile dei magistrati e sull'arbitrarietà del potere inquirente. Secondo di quattro appuntamenti dedicati alla rappresentazione della giustizia al cinema, alla proiezione seguirà un incontro con Gabriele Bordoni (avvocato) e Angelo Varni (Università di Bologna).
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Cineclub per bambini e ragazzi: Asterix e il regno degli dei
Sabato 11 e domenica 12 aprile, ore 16 – Cinema Lumière

In occasione del festival RendezVous, Schermi e Lavagne propone l'ultimo adattamento per il grande schermo della fortunatissima serie a fumetti del duo Goscinny-Uderzo. Il Regno degli Dei è la città-vacanze che Giulio Cesare vuole costruire nell'ultimo villaggio gallico non ancora conquistato dai Romani. Gli abitanti, irretiti dalle promesse dell'imperatore, sembrano vacillare, ma Asterix e Obelix sono pronti ad intervenire. Il film aggiorna all'epoca della computer graphic lo spirito ironico e tagliente dell'originale, con ammiccamenti critici e giocosi alla società francese contemporanea.
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L'Immagine RitrovataIl cinema raccontato fotogramma per fotogramma. Incontro promosso da Fai GiovaniSabato 11 aprile, ore 15.30 - Sala Cervi
Nell'ambito del ciclo 'Impara l'arte...e metticene a parte!' promosso da Fai Giovani, il laboratorio di restauro della Cineteca di Bologna apre le sue porte per un viaggio nel mondo del restauro cinematografico, attraverso immagini ed esempi per comprendere le diverse fasi della lavorazione. A far da guida Elena Tammaccaro, vice-direttrice dell'Immagine Ritrovata. Posti limitati con prenotazione obbligatoria on-line. Contributo di 12€ a persona (10 per iscritti FAI).
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L'amore non perdona di Stefano Consiglio
dal 9 aprile al cinema

Una storia d’amore scandalosa. Lo scandalo è che a viverla siano una donna di quasi sessant'anni (Ariane Ascaride) e un giovane arabo di poco più di trenta (Helmi Dridi). Riusciranno Adriana e Mohamed, così profondamente soli prima di incontrarsi, a difendere il loro amore, a farlo sopravvivere al fuoco incrociato della figlia di lei, della famiglia di lui, del mondo che li circonda? “Il documentarista Stefano Consiglio, al suo esordio con un lungometraggio di finzione, mette al centro una grande attrice d’oltralpe, Ariane Ascaride, e il tema dell’amore che sfida i pregiudizi sull’età, la razza, la religione. La storia è narrata con economia di mezzi e di emozioni, nonostante si classifichi formalmente all’interno del genere melodrammatico, e fa leva sulla profonda umanità dei due attori protagonisti che rende facilmente comprensibile l’attrazione che provano l’uno verso l’altra” (Paola Casella).
 



Il Cinema Ritrovato al cinema: Todo modo
Nelle sale italiane dal 13 aprile. Al Lumière tutti i lunedì e martedì del mese

Un altro classico restaurato arriva ad aprile nelle sale italiane grazie alla distribuzione di Cineteca di Bologna sostenuta da Unipol. Un film raro, un ritorno, un film da scoprire. Uscì nel 1976, metteva in scena una grottesca, lugubre, lucida cerimonia degli addii del partito che aveva governato l’Italia per trent’anni. Una fantapolitica fin troppo reale che riuscì subito sgradita a tutti, e che dopo l’omicidio Moro sarebbe stata definitivamente oscurata. È stato a lungo un film quasi invisibile. Lo abbiamo restaurato e riportato nelle sale.
"Spettacolo sarcastico, pamphlet surrealista ben connotato rispetto a una realtà chiaramente identificabile, quadro espressionista abilmente coadiuvato dalle inquietanti scenografie di Dante Ferretti, satira grottesca che trova espressione nell'interpretazione di Gian Maria Volontè: Todo modo è un film-summa in cui un cineasta esprime il proprio odio e il proprio disgusto nei confronti di una classe dirigente che ha portato l'Italia sull'orlo del baratro e della quale immagina in modo premonitore l'imminente scomparsa, un film metaforico che mette in scena l'autodistruzione della Democrazia Cristiana in una sorta di cerimonia estrema in cui i colpevoli si riuniscono per celebrare il proprio potere e il proprio annientamento". (Jean Gili)
Restaurato da Cineteca di Bologna e Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film, presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata.

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Un complotto jazz. Charles Mingus, Aldo Moro e la musica mancata di Todo modo
Lunedì 13 aprile, ore 19 – Biblioteca Renzo Renzi
Conferenza del musicologo Stefano Zenni sulla vicenda della colonna sonora del film di Petri, originariamente affidata al grande compositore jazz Charles Mingus e poi sostituita dalle musiche composte da Ennio Morricone. In collaborazione con Conservatorio G.B. Martini di Bologna. L'ingresso è libero.




www.cinetecadibologna.it

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