martedì 4 ottobre 2016

Rocchetta Mattei

l percorso nella Rocchetta: ll conte Cesare Mattei diede inizio alla costruzione della Rocchetta nel 1850, in un clima europeo di radicato eclettismo architetto- nico, lo stesso clima che aveva nutrito a Bologna le visioni esotiche e precinematografiche dello scenografo e pittore Antonio Basoli (Castel Guelfo 1774-Bo logna 1848) e che dopo circa vent’anni (a partire dal 1869) avrebbe prodottouno dei mitici modelli di riferimento di Walt Disney, il castello di Neuschwan- stein di Ludwig II di Baviera (che ebbe modo di conoscere Mattei), ideato grazie allo scenografo Christian Jank. Negli spazi e nelle stanze del castello favoloso di Cesare Mattei, inventore della pratica terapeutica chiamata elettromeopatia, la cui fama si diffuse dall’Europa all’India alla Russia, prende vita oggi l’itinerario d’immagini, sogni, allusioni, simboli e memorie che sedici artisti dei nostri giorni hanno creato in sintonia con gli ambienti fatti realizzare dal Conte, in alcuni casi ampliati o ripensati dal figlio adottivo Mario Venturoli. Sedici artisti usi a proget - tare ed esporre in contesti culturali differenti-Europa, America, Asia, Africa- ide - almente capitanati da uno dei più visionari ed eclettici artisti che l’Europa abbia avuto nel xx° secolo: Alberto Savinio (Atene 1891-Roma 1952), qui presente con un capolavoro che è viatico esemplare di mistione di stili e di forme, Gente per - bene (I Genitori) , del 1946 (Salottino verde). Quindi, diciassette sono in realtà gli artisti in dialogo con la creazione del conte Mattei, che ci raccontano la mera- viglia irradiata dalle stanze della Rocchetta non solo attraverso forme irruente, un incanto per tutti, ma anche attraverso allusioni che con differenti linguaggi simbolici segnano questa fantastica architettura eclettica. Un itinerario che si snoderà in stretta empatia con le stanze che l’accolgono, quasi esse stesse l’ab - biano generato. Si inizia con la grande scultura in ferro di Mirta Carroli , rappre - sentazione in forma lineare e sintetica dei legami con la Terra, collocata ai piedi del promontorio roccioso davanti al portone della Rocchetta. Subito dopo una seconda scultura della Carroli, che si allunga su un terrapieno come una freccia, con il corpo di metallo e la sua ombra. Poi, nell’imponente Cortile centrale da cui si diramano i diversi itinarari, un poderoso e tellurico rinoceronte bianco in- diano di Davide Rivalta , che segna lo spazio di raccordo, concreto e ideale, con l’esotismo propugnato da Cesare Mattei. E in relazione alla mistione degli stili e all’eclettismo della Rocchetta in questo cortile, la sera dell’inaugurazione dell’e - sposizione, sabato 29 Luglio, sulla facciata del corpo centrale verrà proiettato un video realizzato per quest’occasione da Lemeh42 , un omaggio a Mattei, un di- segno in continua metamorfosi che attraversa differenti culture. Oltre il cortile, nella magnifica Sala dei novanta dove il Conte avrebbe voluto celebrare i propri novant’anni, due spettacolari mantra – tempo, preghiera, bellezza – su legno, in grafite e oro, di Omar Galliani . Più oltre, verso i piani superiori, nella Chiesa che ospita il sarcofago dove è sepolto il conte Mattei, sopra l’altare è il politti- co metafisico silente immemoriale di Ettore Frani ; nella navata, sullo sfondo di boschi e valli, un umile e significativo asinello di Davide Rivalta ; nel ballatoio dove si coagula uno dei punti di energia più potenti del castello, una maschera mortuaria in gesso di Nicola Samorì , perimetro del percorso del tempo, limite fragile tra presenza e disparizione; nei pressi del sarcofago che ospita il corpo di Mattei una bambola-feticcio di Luca Lanzi , evocazione di immemoriali ritualità funebri. All’uscita dalla Chiesa, sul Belvedere che porta ai piani più alti, un’appa- STANZE DELLA MERAVIGLIA ESOTISMO FANTASTICO INCANTO NELLA ROCCHETTA MATTEI rizione, un Centauro, sagoma in ferro di Guido Scarabottolo che soprintende al paesaggio e alle metamorfosi dei regni della Natura. Nel quadriportico con la fontana dei leoni che cita l’Alhambra, la barca di Amir Sharifpour , con scafo coperto da uno specchio, che riflette la luce e l’architettura circostante. Da qui nella Sala della musica, dove a cascata, dal soffitto verso il pavimento, scendono i flussi di segni di parole di ritmi originari, che Simone Pellegrini ha formato sulla vastità di carte disegnate incise dipinte. Ancora più su, nelle stanze che innalzano lo sguardo del visitatore oltre le serpentine dei due fiumi che si sno - dano nel territorio di Riola, oltre la roccia sui cui prende piede questo paesaggio nel paesaggio che è la Rocchetta del conte Mattei, vi è la Sala della Pace, dove la classicità di un’inscrizione su cenere realizzata in funzione di questo percorso e di questa stanza da Maria Elisabetta Novello si dispiega sull’ampio pavimento, ed è gesto, pensiero che diventa forma, proiezione della memoria in un futuro possibile. Ai lati della stessa Sala, due stanze a pianta circolare in cui sono po - sati i vasi alchemici di Elysia Athanatos , uno fesso e uno integro, rilucenti d’oro all’interno. Ed è su questo percorso, nella Sala gialla, che Vittorio Corsini, con un’opera in acciaio e cristallo, crea uno scarto e rende immagine una pratica del viaggio in cui ciò che si attraversa diviene mero “souvenir”, coagulo di immagini rilucen- ti di stereotipìa. Dopo di lui, le aggregazioni purissime dei gioielli in argento e frammenti di ceramica antica, di Mirta Carroli, disposte nel piccolo studiolo con scalinata in legno realizzato nella torre medioevale dell’originario castello matildico. E mentre il visitatore si avvia verso la Sala rossa, un alto vaso dal cor - po madreperlaceo, di Piero Pizzi Cannella , segnato alla base dai profili delle architetture del mondo, svetta nella stanza della torre pentagonale. Poi, la Sala rossa, che taluni dicono possa essere stata anche studio medico del Conte, con le installazioni dedicate alla medicina antica e moltitudini di oggetti in ordine ludicoparatattico e sanitarioelencativo, di Francesco Bocchini . Infine, suggella questo viaggio nell’immaginario eclettico europeo, che con Cesare Mattei di- viene paesaggio, casa, spazio terapeutico, scenografia rutilante di luoghi dell’al trove coagulati sulla roccia di Riola, il tappeto di terre e filati di Sima Shafti , che nella Torre della vedetta, in caratteri persiani, poeticamente celebra la forza delle acque citando un Poeta persiano del ‘900, così presenti attorno al castello, così preziose per la pratica terapeutica di Cesare Mattei. Catalogo a cura di Eleonora Frattarolo, Grafiche dell’Artiere Editore. Realizzato grazie alla collaborazione di CUBO Centro Unipol Bologna Si ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per la gentile ospitalità. Artisti: Alberto Savinio STANZE DELLA MERAVIGLIA ESOTISMO FANTASTICO INCANTO NELLA ROCCHETTA MATTEI Elysia Athanatos Francesco Bocchini Mirta Carroli Vittorio Corsini Ettore Frani Omar Galliani Maria Elisabetta Novello Luca Lanzi Lemeh42 Simone Pellegrini Piero Pizzi Cannella Davide Rivalta Nicola Samorì Guido Scarabottolo Sima Shafti Amir Sharifpour Per informazioni telefonare Martedì e Giovedì dalle 15.00 alle 18.00 al numero 051/916845 orari: Venerdì, Sabato, Domenica 9,30-13,00/15,00-19,00 da Lunedì 8 a Domenica 21 Agosto 9,30-13,00/15,00-19,00 Ingresso € 10.00 e-mail: visitarocchetta@gmail.com www.rocchettamattei-riola.it Come arrivare alla Rocchetta Mattei: Strada Provinciale 62, 40030 Grizzana Morandi BO IN AUTO: da Bologna autostrada A1 fi no a Sasso Marconi dove si DEVE uscire per entrare sulla SS64 fi no a Riola; da Firenze autostrada A1 direzione Bologna fi no a Pian del Voglio direzione Castiglion dei Pepoli quindi direzione Camu gnano, Riola; Da Pistoia Statale 64 direzione Porretta Terme da dove proseguire per Riola. IN TRENO: ferrovia Porrettana Bologna-Pistoia, da Bologna treni ogni ora fermata Riola, da Pistoia scambio a Porretta Terme (verificare coincidenze maggiormente favorevoli). Dalla stazione di Riola alla Rocchetta circa 1200 mt, 15-20 m’ a piedi (in gran parte non è presente il marcapiede). Servizio Taxi pre notabile Cumani&Verardi 339 2274307, Montebugnoli Gianfranco 345 7001015

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