martedì 13 dicembre 2016

Hugo Pratt e i 50 anni di Corto Maltese

  • Il Cinema Ritrovato al cinema: Il mago di Oz
  • Presentazione di Bologna 900
  • Leonard Cohen e Nick Cave al Lumière
  • Hugo Pratt e i 50 anni di Corto Maltese: Il trono nero
  • Marco Segato presenta La pelle dell'orso
  • Docunder30 International Film Festival
  • Fred Kudjo Kuwornu presenta Blaxploitalian
  • Prima visione: La stoffa dei sogni, È solo la fine del mondo, Sully, Il cittadino illustre, Agnus Dei
  • Cineregali 2016



Il Cinema Ritrovato al cinema: Il mago di Oz
Il classico di Victor Fleming restaurato nelle sale italiane, in 2D e 3D

Il capolavoro ritrovato delle feste è Il mago di Oz di Victor Fleming: favola fondativa dell’immaginario americano, la storia di Dorothy e delle sue scarpette rosse, della strada di mattoni gialli, dello smeraldino castello di Oz, è più che mai risplendente di colori incantevoli e inquietanti. Un film-favola dall'immaginazione così densa e sfrenata che s'è prestato nel tempo alle interpretazioni più diverse. Il restauro che presentiamo è questa volta più di un restauro. Sarà possibile vedere il film anche nella sua ‘reinvenzione’ 3D. Si tratta di un’operazione condotta nel 2014 dalla Warner, che riscansionando il film a partire da un negativo originale gli ha dato la profondità tridimensionale che non aveva mai avuto. Se abbiamo deciso di proporla ora, è perché il risultato ci è parso sbalorditivo: la nuova profondità riposiziona le figure accentuando la composizione da diorama ottocentesco del film, e ne amplifica fascino e follia visionaria.
Il mago di Oz sarà anche il film di Natale del Cineclub per ragazzi che lo proporrà alternativamente in 2D e 3D tutti i sabati, domeniche e festivi di dicembre.
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Trash For Free speciale Over The Rainbow
Venerdì 16 dicembre, dalle ore 22.30 – Il Cassero (via Don Minzoni)
In occasione dell'uscita in sala del Mago di Oz Cassero lgbt center presentano una nottata di musica e performance live ispirate ai personaggi e alle atmosfere del capolavoro di Victor Fleming. Si ballerà Lindy hop! con la Swing Dance Society – Bologna Swing Dancers. E poi scorribande visive e sonore tra il peggio degli anni ’80, ’90 e 2000 a cura di Magda Aliena e I Ricchi & Prodigy. All’una di notte special exhibition Marcella Maini e Morris Vespignani (Swing Dance Society). Dress code: Judy Garland, scarpette rosse, Hollywood, streghe e maghi. Ingresso libero con tessera Arcigay e Arcilesbica, 5 € con tessera Arci. Tutti i partecipanti riceveranno un coupon valido per accedere a prezzo scontato a una proiezione a scelta del film al Lumière.

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Presentazione di Bologna 900
Mercoledì 14 dicembre, ore 17.30
Biblioteca dell'Archiginnasio – Sala dello Stabat Mater (Piazza Galvani 1)

Un libro che sembra un film, un film che pare un libro. Giorgio Diritti ripercorre novecento anni della storia di Bologna in un documentario e in un volume fotografico (Edizioni Cineteca di Bologna 2016) che raccontano la città in mutamento dal Medioevo fino a oggi. La ricerca della libertà, la nascita della prima università, la vita quotidiana, le feste, le guerre, la resistenza, gli studenti, le donne, il lavoro. Grandi eventi, piccole storie, le preziose radici di quello siamo. Accompagnati dallo sguardo di un regista innamorato della sua città. Mercoledì presentazione del volume all'Archiginnasio con l'autore Giorgio Diritti, Rolando Dondarini, Bruna Gambarelli (Assessore alla Cultura del Comune di Bologna) e Gian Luca Farinelli. Introduce il Sindaco di Bologna Virginio Merola.
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Leonard Cohen e Nick Cave al Lumière
Giovedì 15 e domenica 18 dicembre – Cinema Lumière

Dopo la maratona Bob Dylan della scorsa settimana, la Cineteca rende omaggio ad altri due giganti della poesia in musica, Leonard Cohen e Nick Cave. Le canzoni dell'ultimo album di Cave, Skeleton Tree sono al centro del film-performance Nick Cave – One more Time with Feeling (giovedì 15, ore 22.15), in cui le esibizioni live dell'artista si intrecciano a sue riflessioni estemporanee e interviste. A Cohen, che da poco ci ha lasciati, dedichiamo l'intera programmazione di domenica 18. Una non stop che si aprirà alle 15.45 con il docu-film Leonard Cohen: I'm Your Man di Lian Lunson; proseguirà (ore 18) con le immagini del concerto che il singer&songrwriter canadese tenne alla Oz Arena di Londra nel 2008 e si chiuderà con I compari, capolavoro di Robert Altman e apologo beffardo sul mito della frontiera e sull'ideologia della libera impresa, in cui la malinconia ipnotica della canzoni di Cohen calibra i passi degli indimenticabili protagonisti Warren Beatty e Julie Christie.
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Hugo Pratt e i 50 anni di Corto Maltese: Il trono nero
Mercoledì 14 dicembre, ore 18 – Cinema Lumière

In occasione della mostra Hugo Pratt e Corto Maltese. 50 anni di viaggi nel mito (Palazzo Pepoli, 4 novembre-19 marzo), proponiamo al Lumière il film che più di ogni altro ispirò Pratt per il suo più celebre personaggio: “"Tutti sanno che all' epoca in cui si parlava di portare sullo schermo in Italia le storie di Corto, Pratt aveva fatto il nome di Burt Lancaster. Il perché è in Trono nero, dove l'attore americano interpreta il ruolo di un capitano di marina sballottato fra i mari del Sud dopo l'ammutinamento dell'equipaggio. Di poche parole, deciso, sempre dalla parte giusta (cioè degli indigeni) contro pirati, speculatori e gaglioffi d'ogni sorta” (Roberto Ellero).
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Marco Segato presenta La pelle dell'orso
Mercoledì 14 dicembre, ore 20.15 – Cinema Lumière

Storia d'alta montagna, di padri e figli, di uomini e bestie. In un tempo che s'è fermato (ma sono gli anni Cinquanta), una comunità tiene ai margini Pietro, cinquantenne consumato dall'isolamento e dal vino, e con lui il figlio adolescente, a sua volta chiuso nel silenzio e nella timidezza. La scia di sangue lasciata da un orso bruno innesca un accidentato percorso di orgoglio, riscatto, sprofondamento risanatore di padre e figlio nella wilderness dolomitica. L'esordio nel lungometraggio di Marco Segato reca echi consapevoli di Olmi e Rigoni Stern e offre a Marco Paolini il suo primo ruolo di protagonista al cinema. Al termine della proiezione, in collaborazione con Fice Emilia-Romagna incontro con il regista e Francesco Bonsembiante, produttore del film.
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Docunder30 International Film Festival
Dal 15 al 17 dicembre – Cinema Lumière

Decima edizione del festival di documentari dedicato agli autori sotto i trent’anni. Organizzata da D.E-R, Docunder30 premia le migliori opere dei giovani filmmaker e incentiva la rete di comunicazione tra nuove generazioni e professionisti. Tre giorni di workshop, anteprime e film in concorso alla scoperta di nuove forme di cinematografia indipendente dello scenario italiano e internazionale.
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Fred Kudjo Kuwornu presenta Blaxploitalian
Venerdì 18 dicembre, ore 18 – Sala Cervi

Cento anni di 'afrostorie' del cinema italiano. Dopo 18 ius soli, sul diritto di cittadinanza dei giovani nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri, il nuovo documentario di Fred Kudjo Kuwornu indaga il ruolo riservato agli attori d'origine africana nel cinema italiano. "Sono fermamente convinto che l'Italia multiculturale dei nostri giorni debba essere rappresentata molto più di quanto non si faccia ora", dice il regista che presenterà il film in sala in collaborazione con Associazione Diversa/mente. L'ingresso è libero.
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Anche la Cineteca aderisce all'iniziativa Cinema2day. Mercoledì 14 tutti gli spettacoli, prime visioni comprese, a soli 2 Euro. Per l'occasione la Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca resterà straordinariamente aperta fino alle ore 22. Lo staff sarà a disposizione degli spettatori per una breve visita alle collezioni.



Prima visione



Cinema Lumière

La stoffa dei sogni
(Italia-Francia/2015) di Gianfranco Cabiddu (105')
Da giovedì 15 dicembre

“Metti Shakespeare all'Asinara. Metti che un'imbarcazione con uno strano carico formato da attori girovaghi, camorristi e guardie di scorta, naufraghi proprio davanti all'isola-penitenziario sarda. Metti poi che per evitare l'arresto i delinquenti, guidati dal pacato Renato Carpentieri, costringano il capocomico Sergio Rubini a spacciare anche loro per consumati teatranti... Comincia così uno dei film italiani più originali e sorprendenti di questi anni. Una riflessione vertiginosa e insieme tutta da godere sull'essere e l'apparire, la sostanza e l'illusione, cui il regista Gianfranco Cabiddu dà vita fondendo due lavori di Eduardo, L'arte della commedia e la sua traduzione in napoletano della Tempesta shakespeariana, appunto” (Fabio Ferzetti).




Laboratorio delle Arti Unibo (Piazzetta Pier Paolo Pasolini)

È solo la fine del mondo
(Juste la fin du monde, Francia/2016) di Xavier Dolan (95')
Versione originale con sottotitoli italiani
Fino a mercoledì 21 dicembre

Dopo Mommy, l'enfant prodige quebeçois del cinema d'autore colpisce e stupisce ancora con un dramma da camera tratto dalla pièce teatrale di Jean-Luc Lagarce (morto di Aids nel 1995 e al quale il film è dedicato). Un giovane scrittore torna dopo molti anni in famiglia per comunicare che sta per morire. Ritroverà premure e isterie, nodi irrisolti e una diffusa incapacità di mettersi in ascolto. La macchina da presa di Dolan rimane appiccicata ai volti dei protagonisti per registrarne le più piccole increspature dell'animo, in “un film claustrofobico ma dove si respira, o meglio si aspira, la forza della vita. Un film concettuale ma caldo. Un film teatrale ma di vero cinema. Un film che cerca la leggerezza nella gravità” (Francesco Boille). Nel cast molti dei migliori talenti del cin ema francese contemporaneo: Gaspard Ulliel, Léa Seydoux, Marion Cotillard, Nathalie Baye e Vincent Cassel.




Cinema Lumière

Sully
(USA/2016) di Clint Eastwood (96')
Versione originale con sottotitoli italiani
Fino a mercoledì 21 dicembre

A due anni dal ritratto del Navy Seal Chris Kyle di American Sniper, Clint Eastwood porta sullo schermo la vicenda di un altro ‘eroe quotidiano’ della recente storia americana, quella del pilota Chesley ‘Sully’ Sullenberger (interpretato da Tom Hanks), che il 15 gennaio 2009 ha fatto ammarare nelle acque del fiume Hudson il volo US Airways 1549, salvando la vita di 155 persone tra passeggeri ed equipaggio. Non limitandosi al racconto del drammatico episodio – riprodotto con la massima veridicità grazie al contributo degli stessi protagonisti – Eastwood ripercorre l’inchiesta che seguì lo scampato disastro. “Chiunque sia in grado di prendere delle decisioni quando le cose vanno male, e che possa risolve re un problema senza farsi prendere dal panico, è una persona degna di esser rappresentata in un film. Ma per me, il vero conflitto è avvenuto dopo, quando vengono messe in discussione le sue decisioni malgrado abbia salvato tante vite” (Clint Eastwood).




Sala Cervi

Il cittadino illustre
(El ciudadano ilustre, Argentina-Spagna/2016) di Mariano Cohn e Gastón Duprat (118')
Fino a mercoledì 21 dicembre

Daniel Mantovani, scrittore argentino di fama internazionale emigrato in Europa, è insignito del Nobel per la letteratura – piccola rivincita immaginaria da parte degli argentini, che non hanno mai perdonato all'Accademia di Svezia il mancato riconoscimento al grande Jorge Luis Borges. Nella moltitudine d'inviti a cerimonie ed eventi d'ogni specie e luogo, Mantovani decide d'accettare quello di Salas, il piccolo paese natio dove è ambientata tutta la sua opera ma dove non torna da quarant'anni. L'abbraccio amorevole di abitanti e istituzioni al loro illustre concittadino lascia presto il posto all'invidia e alla grettezza, svelando l'incolmabile distanza tra l'artista e la comunità d'origine. Cohn e Duprat dirigono una commedia caustica e a tratti dolente che si avvale dell'ottima interpretazione di Oscar Martínez.




Sala Cervi

Agnus Dei
(Les Innocentes, Francia-Polonia/2016) di Anne Fontaine (115')
Fino a mercoledì 21 dicembre

Nella Polonia del 1945, una donna, medico della Croce Rossa, si trova ad assistere alcune suore rimaste incinte dopo essere state vittime degli stupri dei soldati sovietici. Ispirandosi alla vera storia del medico Madeleine Pauliac, Anne Fontaine racconta la violenza della guerra nei suoi risvolti più sconvolgenti ma anche il conflitto interiore di queste donne tra fede e maternità. “Atti brutali come questo, sfortunatamente, sono ancora largamente praticati ai giorni nostri. Le donne continuano a essere oggetto di simili fatti disumani nei paesi in guerra di tutto il mondo. Volevo avvicinarmi il più possibile a quello che è accaduto a queste donne, per descrivere l’indescrivibile. La spiritualità doveva essere al centro del film” (Anne Fontaine).


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